

illustrazione liberamente ispirata alla lettura di un brano de "il settimo plenilunio"
(Painter e tavoletta grafica + photoshop)
Lorenzo Mattotti nasce nel millenovecentocinquattaquattro.
Andrea Serio invece nel millenovecentosettantatrè.
generazionalmente l'uno potrebbe essere mio padre, o uno zio, l'altro un fratello maggiore o un fidanzato.
Sono apparentemente molto simili dal punto di vista stilistico, cosa questa che posso solo immaginare quanta apprensione possa portare nei neuroni del secondo, costantemente a rischio di paragoni sottostimanti.
il che mi spalanca la riflessione di oggi, che faccio tra me e me ogni tanto, ovvero:
conta di più chi è arrivato per primo sull'idea, oppure conta solo il fatto che qualcun altro abbia saputo reinterpretare lo stile facendolo suo?
non lo so, onestamente, in linea generale direi che in taluni casi eclatanti, conta l'idea.
se queste sono di quelle altamente rivoluzionarie rispetto ai tempi che corrono, di quelle che creano un'impronta indelebile, tanto che risulta chiaro che nel ripercorrerne il calco, persino l'artista creatore stesso risulta inferiore a se stesso. come nella vita, errare è umano, perseverare è diabolico. In tali situazioni, anche nell'arte, prendiamo ad esempio i tagli di fontana, toh, un taglio può essere genio. il secondo, è già un po' troppo marketing.
non so se mi spiego.
quando invece si tratta di lavoro, di trovare una strada propria, bisogna necessariamente fare i conti con il proprio interiore, che è fatto anche di modelli, di cose che ci piacciono e che nonostante tutto, ci plasmano.
è evidente l'influenza mattottiana sul lavoro di Serio. Così come ad una persistente disamina delle opere, emergono anche precipue differenze: nell'uso dei colori come costruzione volumetrica, nelle tematiche e nell'approccio figurativo con cui vengono affrontate, nei toni e nello sfumato.
cito dal sito di Andrea Serio, per ricordarmene, più che altro, perchè il concetto è giustamente applicabile alla sua arte, ma un pò è una piccola verità da appuntarsi prima di farsi un'idea facile:
Soltanto... una istintiva avversione... nei confronti dell'Ovvio ... potevano spingere questo dotatissimo Artista su strade così scarsamente battute e così difficilmente fruibili, piuttosto che lungo i frequentati sentieri dell'Illustrazione Classica, dove i cloni di Grandi come Moebius, Jimenez, Bilal, Cavazzano, sono in tale esubero da condensarsi (mimetizzarsi?) in vere e proprie "scuole di stile", l'appartenza alle quali li assolve da qualsivoglia sospetto.